Questo tipo di
allevamento è nato per dare da mangiare carne al maggior numero di persone
possibile, ma ha un senso al giorno d’oggi? La risposta è nettissima: no sotto
tutti gli aspetti!
Elenchiamoli:
gli animali
d’allevamento fanno una vita (?) infernale. Chiunque abbia avuto la possibilità
di entrare in una struttura ove vengono allevati polli, tacchini, conigli,
suini, manzi lo sa perfettamente. Pensate solo al fatto che, o sono pressati
come le sardine o vivono in spazi adatti solo a una prigione. In pratica non
possono muoversi e ho avuto l’esperienza diretta di vedere allevamenti di polli
e tacchini, questi ultimi che ti guardano inebetiti e non si spostano se cerchi
di passare! Tutti noi abbiamo vissuto l’esperienza di vedere i camion che li
trasportano alla morte spesso lasciati al sole cocente. Sono tutte creature che
sentono a cosa vanno incontro, ed è una cosa tristissima. Durante il corso di
laurea in veterinaria, vieni mandato a vedere come funziona un macello, e,
anche se almeno ora vengono storditi, potete immaginare lo spettacolo.
Gli animali
d’allevamento sono legalmente trattati con farmaci che hanno il compito di
prevenire e bloccare le malattie fino alla loro macellazione. Purtroppo, quando
un cane o un gatto mangia la carne, gli effetti a lungo termine del continuo
contatto con loro residui sono difficilissimi da identificare, fatto sta che ho
molte volte evidenziato che uno di essi, l’ossitetraciclina, diventa tossico da
subito, provocando decine di processi infiammatori nei nostri compagni di vita.
E a noi?
La zootecnia è
riconosciuta come una delle cause principali del riscaldamento globale, e ciò a
causa del protossido d’azoto, utilizzato per la fertilizzazione dei campi, e
dell’enorme quantità di metano che emettono le vacche (dai 100 ai 500 litri al
giorno per ogni singola vacca da latte). Come mai le vacche emettono queste
quantità di flatulenze? La natura ha fatto un errore così grossolano?
Ovviamente no: la causa è l’utilizzo del mais al posto dell’erba e del fieno, e
le vacche non sono in grado di digerirlo in modo corretto.
L’allevamento è una
delle cause più impattanti dell’inquinamento delle acque, e ciò a causa delle
enormi quantità di pesticidi, fertilizzanti e materiale fecale che vi si
riversano.
Specie il popolo
americano si è abituato a consumare quantità di carne spropositate, oltre 20
volte di più che gli orientali, ma, in generale, l’utilizzo della carne,
soprattutto in un mondo sovrappopolato, è totalmente antieconomico e devasta
l’ambiente.
Gli stessi cereali che
vengono utilizzati per alimentare gli animali da allevamento potrebbero sfamare
direttamente la popolazione mondiale che non ha risorse sufficienti per vivere.
Direi che è veramente
venuto il momento di finirla di mangiare cadaveri, magari conservati con
sostanze di vario tipo (pensiamo ai nitriti utilizzati negli insaccati, una
delle cause accertate, secondo le affermazioni dell'AIRC - Associazione
Italiana Ricerca sul Cancro - di cancro allo stomaco. La riprova più semplice
di ciò sta nella regressione fortissima di questa devastante patologia da
quando il consumo di nitriti negli insaccati è stato ridotto moltissimo.
Aspetto vostri
commenti al riguardo.
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http://www.sergiocanello.it/
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